CASSINA – itinerario2017-08-11T15:30:10+00:00

.

CULMINE DI SAN PIETRO

storie di Bergamini

E’ arrivato il momento di conoscere i Bergamini! Oggi camminerete su sentieri che loro hanno percorso per secoli.

Ma chi sono  i Bergamini e perché sono stati così importanti per l’economia lombarda e non solo? Probabilmente dal tempo delle popolazioni celtiche si sono tramandati da bocca ad orecchio i segreti per fare i formaggi. Per centinaia di anni sono partiti con le mandrie  sul finire della primavera. Dalla pianura della bassa lombarda, dove avevano svernato risalivano agli alpeggi della Valsassina o delle  valli bergamasche con una carovana nomade composta da tutta la famiglia. Viaggiavano sui carri e guidavano le mandrie, chiudeva la fila un asino che portava sul basto la pentola di rame indispensabile per fare il formaggio. Alla fine dell’estate la carovana ripartiva e in viaggio si producevano gli stracchini, col latte appena munto dalle “vacche stracche” per il lungo cammino.

Tornavano in pianura per affittare stalle e fieno e far concimare i campi con gli escrementi dei loro animali. Conoscere due mondi così diversi permise loro di diventare buoni commercianti oltre che  abili casari e dalle famiglie dei Bergamini valsassinesi vennero fondate le grandi industrie casearie degli Invernizzi, dei Locatelli, dei Galbani e di molti altri.

Parcheggio Cassina

Lasciate l’auto a Cassina, dove potreste arrivare anche con un bus di linea da Lecco.
L’economia di Cassina si è sempre basata sull’allevamento e sul legname.

Parcheggio cimitero Mezzacca

La nostra prima meta è Mezzacca che volendo si può raggiungere anche in auto parcheggiando nei pressi del cimitero. Paride Cattaneo Della Torre nel cinquecento racconta che vi erano “alloggiamenti di pastori et si chiamano in Mezza aqua per esseri siti tra due vallette ..”. La struttura rurale della frazione non è cambiata molto da allora, siamo in una terra di bergamini situata sull’antica  e importante strada che collegava la Valsassina alla Val Taleggio e alla Valle Imagna attraverso la Culmine di San Pietro.

Azienda agricola Signur

A Mezzacca è possibile acquistare frutti di bosco e confetture che vengono prodotti presso l’azienda agricola chiamata “Signur” in onore del soprannome dato a Luigi Frigerio, partigiano fucilato a Fossoli nel 1944.

0341 911124
348 670 8313
info@mezzacca.it
http://www.signur.it/it/

Chiesetta Madonna della Neve e San Francesco da Paola

Vale la pena di dare un’occhiata alla chiesetta di Mezzacca edificata tra 1745 e il 1747 e consacrata alla Madonna della Neve e a San Francesco da Paola.

Bivio Mezzacca-Culmine

Dopo un quarto d’ora di strada da Mezzaca (circa un’ora da Cassina) si incrocia l’antica mulattiera che sale da Maggio. Poi si lasciano i pascoli per entrare in una faggeta che vi porterà alla Culmine di San Pietro Considerate da Cassina un paio d’ore di tranquillo cammino.

Agriturismo Stella Alpina

Superata la faggeta, attraverso ricchi prati-pascoli, si raggiunge la mulattiera che dal passo percorre il crinale per discendere poi verso Morterone. Svoltate a destra e percorse poche centinaia di metri raggiungerete l’agriturismo Stella Alpina. Qui vi aspettano affascinanti gite a cavallo e ricchi menù a base di formaggi e piatti della tradizione contadina.

cell. 333.323.3301
agr.stellalpina@tiscali.it
http://www.stellalpina.eu/

Valico della Culmine di San Pietro

Oggi alla Culmine si arriva comodamente in auto risalendo la SP64 che collega la Valsassina  con Avolasio e Vedeseta in Val Taleggio e con la Valle Imagna. Alla Culmine è possibile ristorarsi nei rifugi che si trovano ai lati della strada, ma per secoli questo luogo è stato importantissimo per l’arte casearia lombarda. Non soggetto a dazi perché anche la Val Taleggio faceva parte del Ducato di Milano fin dall’epoca Carolingia, questo valico consentiva il passaggio delle mandrie dei bergamini. La “Colmine” era così legata  alle abitudini nomadi dei bergamini da avere anche una parrocchia, istituita nel 1649, anch’essa nomade. Secondo diverse testimonianze storiche ottocentesche la località era abitata esclusivamente da famiglie di bergamini che avevano  a disposizione ampi pascoli da fine primavera ad inizio autunno quando scendevano con le mandrie verso la pianura lombarda. Anche il curato abbandonava la residenza estiva per ritornare coi parrocchiani nomadi a fine maggio.

Per chi vuol saperne di più rimando al libro “Arte casearia e zootecnia. Tradizioni da leggenda in Valsassina”edito da Bellavite nel 2015.

Il 29 giugno, giorno della festa dei Santi Pietro e Paolo, fin oltre la metà del secolo scorso la “Colmine” si trasformava, si improvvisavano tende e tavolate, i cittadini villeggianti si mischiavano ai bergamini, il vino scorreva e il gioco della morra dominava su più tavoli.
I commercianti arrivavano da Lecco e da altre località, si incontravano con i casari e con gli stagionatori valsassinesi e veniva stabilito il prezzo dello stracchino.

Non vi sentite già l’acquolina in bocca?

Ristorante Passo Culmine S. Pietro

0341 998108

Ristorante Belvedere

0341996277

Direzione Val Taleggio – SP 64

Dalla Culmine varrebbe la pena  programmare un’altra gita per scendere a visitare i luoghi segnalati nell’ambito dell’Ecomuseo della Val Taleggio o di acquistare lo “Strachitund” o gli altri prodotti della Cooperativa Agricola Sant’ Antonio a Reggetto di Vedeseta.

Bivio per Morterone

Sempre dalla Culmine potreste camminare un’oretta lungo la bella strada agro-silvo-pastorale e raggiungere la Bocchettà di Olino e scendere a Morterone, altra terra di bergamini.

Baita Roncaiola – Azienda Agricola Invernizzi Romano

Prima di avviarci sulla strada del ritorno faremo un salto (15 minuti di cammino) alla Baita Roncaiola giusto perché, dopo aver tanto parlato di formaggi, è arrivato il momento di assaggiarli.

Chiesa culmine di San Pietro

Uniamo il sacro al profano, è arrivato il momento di cominciare la discesa. Al valico c’è un po’ di confusione, fate pochi passi in direzione della chiesa, sedetevi all’ombra su delle comode panchine e cercate di immaginare come doveva essere nel XIV secolo: una fortificazione controllava il valico, una locanda permetteva al viandante di sostare e un tempietto dedicato proprio ai viandanti sorgeva proprio dove oggi vedete la chiesa costruita intorno al 1550.

Rifugio Zucco della Croce

Respirate profondo e ripartite, raggiungeremo Cassina attraverso un percorso che disegnerà un anello nella valle . Incamminatevi in direzione delle Baite Cancedo e poi puntate al rifugio Zucco della Croce. In breve tempo vi troverete in un luogo tranquillo a 1174 m.di altitudine nel cuore della Valsassina.Il rifugio è del Gruppo Alpini di Cassina.

Siete arrivati in un luogo tranquillo e fresco dotato di tavoli all’ombra dove rifocillarvi e riposarvi.

345 9004773 Gestore:Erica Beroggi

Bivio per Bongio

Quando ne sentirete la voglia tornate sui vostri passi e prendete il sentiero che passando per le Baite Francetto e costeggiando i pascoli delle Baite di Bongio vi riporterà alla S.P.64 in prossimità della galleria.

Incrocio SP 64

Proseguite per Mezzacca imboccando la laterale strada agro-silvo-pastorale (chiusa al traffico ordinario) e raggiungete il luogo dove avevate posteggiato l’auto. Oppure accelerate il passo c’è da prendere la “corriera” come si diceva una volta che da Cassina vi riporterà a Lecco e oltre…